sabato 28 aprile 2007

NEL VIAGGIO

Un fruscio uscì dagli autoparlanti, in un'ora insolita. La vita all'interno dell'astronave si era regolarizzata. Erano ormai trascorsi 7 mesi e 12 giorni quando l'Eternia aveva salpato e lasciato la Madre Terra. Una donna sui trent'anni si era seduta su uno dei sgabelli ergonomici, stanca e con un certo affanno nel respiro. Era ormai all'ottavo mese, non sospettando lontamente di essere incinta prima di imbarcarsi, altrimenti... Chissà, forse, se lo avesse saputo, non avrebbe fatto un gesto così azzardato, di offrirsi volontaria per la spedizione. Ma chissà se non avesse fatto la scelta giusta, invece.
Forse aveva salvato se stessa e suo figlio. Infondo sull'astronave si viveva bene, c'erano la maggior parte dei confort e poi con lei, che rappresentava la continuità della vita fatta a persona, erano tutti molti gentili.

Stava pensando probabilmente a tutto questo, mentre alzava istintivamente lo sguardo verso uno degli autoparlanti, in attesa del comunicato dell'astropilota.

"A tutti i viaggiatori dell'Eternia. E' stata individuato un asteoride non classificato della fascia attorno a Giove con caratteristiche conformi a quanto necessario per la Terraformazione. L'arrivo a questo asteroide è previsto tra 2 ore terrestri e 6 minuti".

Martia credeva di non aver capito bene, si voltò verso gli altri presenti nell'abitacolo in cui si trovava e si accorse che anche loro avevano uno sguardo tra lo smarrito e l'incredulo e si guardavano esattamente allo stesso modo, tra loro, come stava facendo lei.
La voce non era quella di uno dei astropiloti che di tanto in tanto avvertivano di quella scia di meteoriti dispettose o altre cose di cui non sapeva nemmeno l'esitenza prima di salire a bordo, che richiedevano di allacciare le cinture. No, era quella di uno del gruppo degli "Scienziati", lo si capiva dall'intonazione della voce e da una leggera erre rotante.

"Faremo un sopralluogo intorno all'asteroide, per controllare la veridicità dei dati ora in nostro possesso."

Lo Scienziato disse altre parole di nozioni tecniche che Martia dimenticò l'attimo dopo averle sentite, mentre le ultime erano palesemente dei convenevoli. La comunicazione si interruppe, lasciando un alone di sospensione. La donna si guardò ancora attorno e lo sguardo incredulo degli altri si trasformò, dopo i primi silenzi, in compiacenza e un ragazzo, di origine latina, esultò per la notizia.

Martia si toccò la pancia, accarezzandola. Un gesto istintivo che spesso voleva dire "ti proteggo", stavolta era più qualcosa come "stiamo arrivando" e chiuse gli occhi, e, rilassandosi sullo sgabello ergonomico, ascoltò gli schiamazzi dei giovani latini nello scompartimento.
Un sorriso disteso le si era appena formato sulle labbra.